06 agosto 2021, ore 17:00

Parlare di libri non è più un’attività noiosa e didascalica. Lo sanno bene i giovanissimi, che sfruttano ogni piattaforma disponibile per creare interazione e dire la propria. A spiccare in questo senso è la realtà del booktok. Neologismo nato dall’efficace fusione di “book”, “libro”, e TikTok, nuovo colosso social, il booktok rappresenta una nuova comunità di giovani lettori high-tech. Non è un caso, infatti, che l’hashtag #booktok abbia già sforato i 12 miliardi di visualizzazioni.
Dimenticate il club del libro, perché non ci sono (quasi) più appuntamenti settimanali e discussioni al bar. La nuova frontiera della lettura è un video di pochi secondi, ritmato e accattivante. L’esperienza di lettura, ancora privata e personale, diventa occasione di confronto con migliaia di persone.

Social come trampolino di lancio della nuova editoria: un paradosso?

Se inizialmente poteva risultare casuale l’interesse degli utenti di TikTok per i contenuti legati alla lettura, oggi è innegabile il potenziale, economico e non, di un tale mezzo. Infatti, è proprio lì che ognuno può raccontare, in tempi stretti e incalzanti, le emozioni provate durante la lettura di un libro. Ed è lì, di conseguenza, che va riconosciuta una nuova frontiera della comunicazione e del marketing. Prova ne è il fatto che la community di booktok, coadiuvata da un algoritmo ineccepibile, cresce di continuo, affascinando nuovi utenti. Lo ha finalmente notato anche il mondo dell’editoria, finora troppo chiuso in una concezione elitaria della lettura. Ne è esempio la libreria Barnes&Noble, che ha dedicato una sezione del suo sito ai titoli più popolari su TikTok (la trovate qui).
Booktok, dunque, rappresenta un enorme bacino di potenziali acquirenti, ma anche un bacino di potenziali promoter: il passaparola è l’espediente pubblicitario più vecchio del mondo, e oggi viaggia su 4G.

Il gancio perfetto: l'emozione senza filtri

Che si faccia parte della categoria di lettori forti o no, su TikTok contano due cose: la rapidità e l’efficacia. Se la prima dipende dai limiti strutturali del mezzo, la seconda è determinata dal bisogno dell’utente di sentirsi attratto, coinvolto, in empatia con il creator di contenuti. Per raccontare un libro, di conseguenza, non serviranno più lunghe e dettagliate sinossi e informazioni troppo tecniche, facilmente reperibili altrove e in autonomia, ma l’emozione. In particolare, attira la nostra attenzione l’ostentazione più sincera possibile delle emozioni suscitate da una storia o da un personaggio. Proprio per via di ciò, sarà facile incuriosirsi verso alcuni titoli ricevendo su di essi un parere diretto, fulmineo, spettacolare. Non sorprendiamoci di vedere ancora "La canzone di Achille" di Madeline Miller in classifica delle vendite, quando su TikTok i creators immortalano la conclusione della lettura con video in lacrime. Ci fidiamo di pareri semplici e diretti, e questi può darceli uno strumento come booktok.