17 agosto 2023, ore 13:31

"Zuckerberg, ti spezzo il capocollo": Lino Banfi scrive a Mr. Facebook
PHOTO CREDIT: agenzia fotogramma

Da qualche mese è stato chiuso su Facebook il gruppo "Noi che amiamo Lino Banfi official". Si tratta di un gruppo nato per celebrare il grande Lino nazionale, amatissimo dai giovani. La chiusura è avvenuto a causa di un linguaggio, che secondo il social di Zuckerberg sarebbe troppo "volgare".

Strano, ma vero. Lino Banfi, allora, scrive una lettera al "Corriere della Sera" e dice:  "Ma come si permette 'sto arcimiliardario maledetto che chi chezzo lo conosce? - scrive Banfi. Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo!".

OLTRE 27 MILA ISCRITTI CHIEDONO LA RIAPERTURA DEL GRUPPO FACEBOOK

Sui social, da mesi, si parla sempre della chiusura del gruppo "Noi che amiamo Lino Banfi official" ed ora oltre 27 mila fan di Banfi sono pronti a protestare. "Da circa sette anni esiste un gruppo Facebook ideato e coordinato da Calogero Vignera. E sono davvero tante le persone di tre generazioni e di inizio di una quarta, che fanno e pubblicano cose bellissime in mio onore - scrive Banfi nella sua lettera al quotidiano -, e cosa succede? Si iscrivono decine di migliaia di fan di tutte le età e zac, arriva il signor Zuckerberg che ordina ai suoi algoritmi italiani: 'Chiudete subito Banfi!'".

Il motivo? Quel "linguaggio banfiota", caratterizzato da parole che oggi sono entrate nel modo di parlare di tutt: "Porca putténa, disgrazieto maledetto, ti metto l’intestino a tracollo". Così Facebook, che purtroppo spesso è teatro di vere e proprie campagne d'odio, decide di censurare una parte della commedia italiana. Perché Lino, il grande Lino, è l'interprete più alto di quegli anni. Come dimenticare Lino Banfi/Oronzo Canà nel film "L'allenatore nel pallone", che ancora oggi conquista tutti i più giovani. 

"Ma come si permette ‘sto arcimiliardario maledetto che chi chezzo lo conosce?", tuona Lino." Arrivati a questo punto, se vuole la guerra, mi sfogo! CHEZZO! CHEPO DI CHEZZO! Ti metto i menischi nella scapolomerale! Ti spezzo il capocollo e te lo metto a tracollo! PORCA PUTTÉNA per tre volte e, dulcis in fundo: MI SONO ROTTO LE PELLE. E adesso fatemi pure arrestare".