28 settembre 2021, ore 16:30

Soltanto qualche giorno fa abbiamo analizzato, in questo articolo, come il mondo dei manga abbia avuto un impatto importante sul mondo dell'editoria. Numeri che rendono l'idea di quanto vivo e pulsante sia l'ecosistema fumettistico giapponese, che di fatto si riflettono in toto anche nell'ambito dell'animazione.

Proprio gli anime sono tra i grandi e indiscussi protagonisti del momento, con le piattaforme di streaming che restituiscono dati importanti. Nomi come “L'Attacco dei Giganti” o “One Punch Man”, o ancora “Assassination Classroom”, sono riusciti a strappare ampi consensi tanto nelle loro edizioni cartacee quanto su Netflix. E chiaramente il settore videoludico non è insensibile all'appeal che gli anime hanno sugli appassionati. Non a caso, anno dopo anno, anche gli sviluppatori hanno concesso sempre maggiore spazio a questo “argomento” nello specifico. Ottenendo anche ottimi feedback in termini di incasso.

Dragon Ball? Un must!

Uno dei punti di riferimento dell'ultimo periodo per il mercato videoludico legato agli anime è stato sicuramente Dragon Ball Z Kakarot. Approdato proprio negli ultimi giorni anche su Nintendo Switch, il gioco rappresenta probabilmente il modo migliore per portare nel mondo dei videogiochi l'ecosistema creato da Akira Toriyama. Non più solo combattimenti nel classico stile picchiaduro che ha caratterizzato da sempre le trasposizioni del manga, con un sacrificio della trama. In questo frangente, gli addetti ai lavori hanno scelto di abbandonare le velleità unicamente lottatorie per abbracciare invece uno stile da gioco di ruolo. Ecco quindi che risulta cruciale sviluppare le abilità dei personaggi eseguendo azioni in game e completando compiti, con battaglie che comunque, come da canoni della serie, non tarderanno ad arrivare. E che permettono di rivivere le grandi saghe che hanno caratterizzato la serie di Dragon Ball Z. Il tutto con uno stile grafico peculiare che richiama prepotentemente alla memoria le riproposizioni televisive dell'anime.




Da One Piece ai Pokémon, quanta carne al fuoco

Nel corso degli anni non sono però mancati altri riferimenti al mondo degli anime in ambito videoludico. Dalla serie Dragon Ball Budokai, altro perno del genere (i picchiaduro di cui sopra), ai vari capitoli di One Piece Pirate Warriors, capaci di portare su schermo il grande fermento della serie animata. Un compito non da poco se si considera la grande attenzione da parte dei fan, sempre attenti e pronti a una sonora tirata d'orecchie agli sviluppatori.

Tra le serie che però sono riuscite forse più di tutte, al pari di Dragon Ball Z Kakarot, a innovare e rinnovarsi pur restando fedeli a se stesse, va annoverata quella dei Pokémon. Il passaggio dalle due alle tre dimensioni ha portato con sé numerose implementazioni, tutte però sapientemente gestite dal team di Game Freak. Una serie che, proprio tra qualche settimana, si appresta a tornare sotto i riflettori con il rinnovamento di Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente. Come un buon vino, a distanza di 15 anni, saranno riusciti a mantenere intatto il loro sapore videoludico?




Questi sono soltanto esempi di come il media videoludico abbia saputo dare il suo contributo alla causa degli anime. Con un futuro ancora tutto da scrivere.