25 gennaio 2022, ore 09:34

L'ultimo ventennio – o poco più – per l'industria videoludica si è risolta in sostanza in una lotta a tre tra altrettanti grandi produttori. Da un lato Sony e Microsoft, pronte a darsele di santa ragione su un campo di battaglia comune. Dall'altra Nintendo, che ha scelto una strada peculiare per lo stile delle proprie produzioni e delle proprie console. Provare a entrare nel “circolo” dei grandi può quindi risultare impresa ardua: ne sa qualcosa Google Stadia, che stenta a far breccia nel cuore degli appassionati, nonostante le buone idee e il costo sostanzialmente contenuto.

Nonostante tutto, qualcun altro sembra intenzionato a provare dove il colosso di Redmond ha fallito. Parliamo di Netflix, la piattaforma di streaming di film e serie tv, che ha manifestato già negli ultimi mesi uno spiccato interesse per il mondo di videogiochi. E le intenzioni per il prossimo futuro parrebbero essere quantomeno bellicose.


Il piano di Netflix

Se l'ingresso nel mondo dei videogiochi è stato in punta di piedi, con titoli principalmente votati al gaming mobile, le prossime mosse potrebbero non essere altrettanto timide. Le parole del CEO di Netflix, Reed Hastings, che non si accontenta di “esserci e basta”: il punto chiave su cui batte forte è la “differenziazione”, vale a dire il creare un'offerta tale da ingolosire gli appassionati. Un compito non da poco, considerando le risorse schierate in campo dagli avversari. Si pensi soltanto al mastodontico investimento operato da Microsoft negli ultimi giorni, che ha messo sul piatto circa settanta miliardi di dollari per l'acquisizione di Activision Blizzard.

Chiaro è che Netflix non avrà grandissime risorse da investire in un progetto agli inizi, ma le potenzialità ci sono tutte. Non è da escludere che si possa creare un'ecosistema integrato all'interno della piattaforma, con rimandi reciproci tra produzioni videoludiche e serie ad hoc costruite sullo scheletro (in termini di trama o ambientazioni) degli stessi videogiochi. Questo sì che andrebbe a creare un'alternativa valida al gaming tradizionale, e stuzzicherebbe magari anche chi un videogiocatore non lo è mai stato.




Uno dei punti di forza dell'iniziativa è da ricercare poi nel prezzo, che rientrerebbe nel pacchetto dell'abbonamento sottoscritto dagli utenti. Al netto, chiaramente, di eventuali aumenti del prossimo futuro.

Difficile prevedere come andranno le cose, per quanto le parole del CEO di Netflix siano state in sostanza piuttosto chiare e inequivocabili. E passi del genere, in una compagnia dal fatturato annuo mastodontico, non sono mai fatti a cuor leggero. Restiamo dunque alla finestra, pronti ad analizzare nuovi sviluppi e a provare a tracciare ulteriormente la linea che si definirà per il futuro dei videogiochi. Un futuro che, come dimostrato da Playstation con PS Now e Xbox con il Game Pass, viaggia in direzione dello streaming e dei servizi in abbonamento.